domenica 1 maggio 2022

Condorcet e la concezione del progresso indefinito

Condorcet è la concezione del progresso indefinito 

Se con Voltaire sia ferma una concezione della storia come processo ascendente orientato al perfezionamento degli uomini, è in Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condorcet, che si incontra la prima ed esplicita formulazione teorica del concetto di progresso. egli mettendo a frutto le esperienze di ben due rivoluzioni vittoriose che erano quella americana e quella francese, dove a quest'ultima aveva partecipato personalmente, scrive nel 1793 il pieno clima di terrore in Francia e cercando di sfuggire alle persecuzioni dei giacobini, l'Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano, in cui delinea l'ultima e più radicale concezione settecentesca dell'evoluzione sociale civile. Secondo Condorcet il cammino dell'umanità non solo è in grado di superare gli inevitabili periodi di decadenza e di crisi nella storia, ma è anche da considerarsi senza fine. lo spirito umano è capace di sempre maggiore perfettibilità in quanto mai nessuno potrà fissare dei limiti. I stadi di questa perfettibilità non trovano altro termine che è quello della durata temporale stessa del mondo Il progresso spirituale condurrà quindi l'uomo alla massima felicità possibile. Il tono ottimistico con cui Condorcet guarda all'evoluzione delle civiltà eh determinato dalla riflessione sugli esiti positivi della rivoluzione americana e di quella francese. Questa Esperienza congiunta alla teoria secondo cui l'umanità si è elevata dallo stato selvaggio a quello civile attraverso un processo di sostanziale continuità, lo induce a sostenere che il percorso compiuto costituisce una garanzia e cioè il fatto che il genere umano non potrà ritornare in una condizione di barbarie. 

Condorcet non dimentica certo di sottolineare che tante nazioni e tanti popoli vivono ancora immersi nelle tenebre dei pregiudizi dell'ignoranza e della schiavitù e che il cammino dell'umanità non è lineare né privo di rischi. Per questo attribuisce alla politica i seguenti tre obiettivi: L'eliminazione delle disuguaglianze tra le nazioni, il conseguimento dell'uguaglianza all'interno di uno stesso popolo è il reale perfezionamento dell'uomo, consistente nella sua liberazione dal potere tirannico e nell'acquisizione di una piena responsabilità morale. 

Secondo Condorcet il futuro comporterà miglioramenti sia per la vita pratica sia per la vita morale, infatti la costruzione di abitazioni solide e confortevoli e un'alimentazione più salutare potranno aiutare a contribuire a debellare molte malattie e ad allungare la durata dell'esistenza. La riflessione di Condorcet si spinge, poi, anche a ipotizzare un mondo senza guerre grazie all'abbandono da parte delle potenze europee della politica coloniale e alla realizzazione di una più equa distribuzione della ricchezza tra gli uomini. 



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