mercoledì 8 giugno 2022

Il problema della conoscenza nella critica della ragion pura

Il problema della conoscenza nella critica della ragion pura 

L'esame critico della ragione 

La riflessione kantiana muove dalla constatazione che la metafisica a differenza della scienza è un campo di lotta in cui pensatori si contrappongono l'uno all'altro senza riuscire a trovare soluzioni condivise come nel caso dei razionalisti e degli empiristi. Ciò accade a suo avviso perché la filosofia non dispone di un criterio per distinguere inequivocabilmente il vero dal falso, l'apparenza dalla realtà diversamente dalla scienza che possiede un metodo rigoroso e affidabile. La domanda da cui muove l'indagine kantiana è dunque se sia possibile e in che modo conferire anche alla metafisica il carattere della certezza e l' oggettività proprio della scienza. A tal fine e per non cadere nello scetticismo a cui era approdato l'empirismo Kant sente il bisogno di spingere più a fondo la sua analisi sottoponendo a esame critico le stesse strutture logiche della conoscenza, a cominciare dalla fisica e dalla matematica, ai suoi occhi le più sicure e affidabili. Esaminerà quindi l'intero edificio del sapere. 

I giudizi del sapere scientifico 

Le proposizioni della scienza sono dette giudizi perché costituite da un soggetto e un predicato. Più in generale sostiene Kant, tutta la conoscenza si basa sull'attribuzione di un predicato al soggetto. Kant afferma che ci sono due tipi di giudizi: i giudizi analitici e i giudizi sintetici. I giudizi analitici sono quelli in cui il predicato è già contenuto nel soggetto. I giudizi sintetici invece sono quelli in cui il predicato offre un contenuto informativo nuovo.

Giudizi sintetici a priori 

Kant si dichiara insoddisfatto sia dei giudizi analitici a priori, tipici del pensiero razionalista che pretendeva di dedurre tutto il sapere dalle idee innate, sia dei giudizi sintetici a posteriori, tipici dell'empirismo, che si fondava unicamente sull'esperienza. Il filosofo osserva però è che esiste un terzo tipo di giudizi che definisce sintetici a priori. Si tratta dei giudizi di cui si serve la scienza newtoniana in cui il rigore matematico si coniuga con l'incremento della conoscenza derivante dall'esperienza.

I due aspetti della conoscenza 

La tesi kantiana è che i giudizi sintetici a priori attingono la loro validità e cioè il loro carattere universale è necessario, non dall'oggetto che come sappiamo è sempre contingente e parziale, ma da soggetto. Secondo Kant infatti nella conoscenza possiamo distinguere due aspetti, quello materiale e quello formale, Il primo è costituito dalle impressioni sensibili derivanti dall'esperienza (gli elementi a posteriori), il secondo dalle forme (a priori) con cui la mente umana ordina tali impressioni.

La rivoluzione copernicana 

La rivoluzione copernicana prospettata da Kant consiste dunque nel ammettere che possiamo conoscere con certezza le cose solo in quanto esse si presentano a un soggetto che non è mero ricettore, ma attivo organizzatore dell'esperienza. Il soggetto e le sue facoltà intellettive influiscono sul modo in cui gli oggetti vengono compresi e concorrono attivamente alla costituzione dell'esperienza conoscitiva.

Il concetto di trascendentale 


Kant definisce trascendentale l'interrogativo su come sia possibile la conoscenza scientifica. Il criticismo di Kant non tende ad ampliare il sapere scientifico ne è interessato a studiare gli oggetti delle scienze e della matematica, ma mira a conseguire quella che possiamo chiamare una conoscenza di secondo livello, apprendere quali sono i presupposti teorici del sapere scientifico e quindi procedere a una sua legittimazione trascendentale.


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